Dipinti
Nel corso dei secoli il patrimonio dell'antica pieve
è andato disperso, probabilmente trasferito, insieme col titolo, nella
chiesa del castello di Montecatini senz'altro per salvarlo da sicuri
saccheggi. Di fatto la chiesa non possiede alcun bene la cui datazione
sia precedente il secolo XVII, escludendo, chiaramente, i reperti di
origine archeologica.
Giuseppe Nuvolone (attr.),
Immacolata tra santi, metà XVII sec
Questa
bella tela di grandi dimensioni (olio su tela, cm. 300x200) dono della
famiglia Minnetti alla chiesa quando lasciò la villa del Vergaiolo
(1957), è stata restaurata e collocata nell'attuale ubicazione nel
1994.
Raffigura Maria Immacolata che schiaccia sotto i piedi il
demonio secondo la profezia di Genesi 3,15. Ai suoi lati compaiono le
figure dei santi Francesco di Assisi e Antonio di Padova; dalla foggia
degli abiti da essi indossati si puù dedurre che la tela sia stata
realizzata per una chiesa officiata dai frati minori cappuccini.
L'autore non è certo, senz'altro è opera della bottega dei pittori
lombardi dei Nuvolone della metà del XVII secolo, alcuni studiosi la
attribuiscono a Panfilo (così nella scheda del Catalogo generale della
Soprintendenza), altri al figlio Carlo Francesco (Francesca Sini) studi
più recenti a Giuseppe (Filippo M. Ferro).
Giovanni Maria Corsetti, Ultima cena, 1707
Questa
tela venne appositamente commissionata dalla Compagnia del Corpus
Domini al pittore di Villa Basilica Giovanni M. Corsetti per l'altare
dell'oratorio in costruzione tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII
secolo proprio dinanzi alla chiesa di San Marco tornata da pochi anni
ad essere parrocchiale.
Rappresenta l'ultima cena. Il restauro
del 1999 salv&0grave l'opera dal degrado più assoluto, che l'avrebbe in breve
completamente distrutta, riportandola ad essere godibile.
Attualmente si trova sulla controfacciata della chiesa parrocchiale sul
lato opposto al fonte battesimale.
William Congdon, Ecce Agnus Dei n.1, 1961
Congdon
(1912-1998) è un pittore statunitense che ha trascorso molti anni della
sua vita in Italia, dove, ormai più che quarantenne, si convertì alla
fede cattolica.
Questo evento si riflette sulla sua produzione artistica dando vita a
una ricca produzione di soggetti sacri.
Le sue opere sono conservate nei grandi musei internazionali tra cui il
Metropolitan museum of modern art in San Francisco (U.S.A.) e la
Collezione di arte religiosa moderna in Vaticano.
Questo dipinto (olio su tavola, cm 120x100) raffigura il momento in cui
Giovanni Battista indica a due dei suoi discepoli il Cristo che passa
con l'espressione: "Ecco l'agnello di Dio", da cui il titolo.
Acquisito per donazione, il dipinto è esposto in sacrestia.
NB - Gli Atti Tavole Rotonde ed i Quaderni pievarini a cui si fa riferimento sono scaricabili dal sito del Centro Studi Storici "San Pietro a Neure" all'indirizzo: www.sanpietroaneure.it